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Robert Doisneau 36

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A paper by Scott Garrels on Girard's mimetic theory and empirical imitation research

Psicoanalisi relazionale

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Articolo di Luigi Anepeta

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Esiste il “caso”? O è semplicemente un effetto dovuto alla nostra ignoranza?


Piacere (immagini) 19

Appartenenza e potere


Frediano Siciliano

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quanta paura ho di x?

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David Hume

il mio comportamento volontario

paternità (genitore-figlio)

Søren Bebe (Soren Bebe)

Neuroetica
Più recentemente, anche grazie al contributo di Damasio [1994], si è imposto un orientamento teorico in cui si pone in rilievo il ruolo dell'emozione, dell'affettività e dell'intuizione nella formulazione del giudizio morale. Questo approccio presuppone che il giudizio morale sia il risultato di intuizioni automatiche molto rapide. In questa prospettiva, i ragionamenti morali sono spesso costruzioni a posteriori, generate dopo che un giudizio è stato stabilito. Perciò, quando devono formulare un giudizio morale, gli individui avvertono prima una reazione emozionale e successivamente tentano di giustificarla con argomentazioni razionali. Le neuroscienze hanno quindi contribuito in questi ultimi anni allo sviluppo di tale area di ricerca andando alla ricerca dei meccanismi neuronali che sottendono la decisione e il giudizio morale. Greene e colleghi [2001; 2004], in esperimenti di laboratorio con risonanza magnetica funzionale (fMRI), hanno posto al centro dell'attenzione l'importanza delle aree cerebrali volte alla gestione delle emozioni nel guidare aspetti particolari delle valutazioni morali. Questo conflitto fra razionalità ed emotività è in grado di spiegare le difficoltà nel fornire risposte a questioni che implicano un dilemma morale.


...


 


Secondo l'ipotesi dei marcatori somatici formulata da Damasio [1994], le sensazioni esperite a livello corporeo, siano esse piacevoli o spiacevoli, costituiscono segnali che ci permettono di anticipare le emozioni che si proverebbero come conseguenza delle nostre azioni. Se gli esiti previsti di una decisione sono negativi, vengono attivati marcatori somatici negativi, la cui funzione sarà quella di orientare la persona verso una scelta diversa. Viceversa, se gli esiti previsti sono positivi, vengono attivati marcatori somatici positivi, che aumenteranno la motivazione a perseguire il piano previsto. In altri termini, sembra che la regolazione del comportamento sia sensibile al feedback emozionale prodotto dall'esito della scelta.


TEORIE PSICOLOGICHE FONDAMENTALI che non puoi ignorare (Video)

Commento di Gregory Bateson su Korzybski
La mappa non è il territorio e il nome non è la cosa designata


Questo principio, reso famoso da Alfred Korzybski, opera a molti livelli. Esso ci ricorda in termini generici che quando pensiamo alle noci di cocco o ai porci, nel cervello non vi sono né noci di cocco né porci. Ma in termini più astratti la proposizione di Korzybski asserisce che sempre quando c'è
pensiero o percezione oppure comunicazione sulla percezione vi è una trasformazione, una codificazione, tra la cosa comunicata, la Ding an sich, e la sua comunicazione.

Soprattutto, la relazione tra la comunicazione e la misteriosa cosa comunicata tende ad avere la natura di una classificazione, di un'assegnazione della cosa a una classe.

Dare un nome è sempre un classificare e tracciare una mappa è essenzialmente lo stesso che dare un nome.


Tutto sommato, Korzybski parlava da filosofo e cercava di convincere gli altri a disciplinare il loro modo di pensare. Ma era una battaglia perduta in partenza.

Quando passiamo ad applicare la sua massima alla storia naturale dei processi mentali umani, la cosa non è più così semplice. Forse la distinzione tra il nome e la cosa designata, o tra la mappa e il territorio, è tracciata in realtà solo dall’emisfero dominante del cervello. L'emisfero simbolico o affettivo, di solito quello destro, è probabilmente incapace di distinguere il nome dalla cosa designata: certo esso non si occupa di questo genere di distinzioni. Accade quindi che certi tipi di comportamento non razionale siano necessariamente presenti nella vita dell'uomo. È un fatto che noi abbiamo due emisferi, e da questo fatto non possiamo prescindere.

È un fatto che questi due emisferi operino in modo un po' diverso l'uno dall'altro e non passiamo sfuggire alle complicazioni che questa differenza comporta.


Con l'emisfero dominante possiamo considerare, ad esempio, una bandiera come una sorta di nome del paese o dell’organizzazione che essa rappresenta. Ma l'emisfero destro non fa questa distinzione e considera la bandiera sacramentalmente identica a ciò che essa rappresenta. Così «Old Glory» è gli Stati Uniti: se qualcuno la calpesta, può esserci una reazione di rabbia. E questa rabbia non la si diminuisce spiegando le relazioni tra mappa e territorio. (Dopo tutto chi calpesta la bandiera la identifica a sua volta con ciò che essa rappresenta). Ci saranno sempre e necessariamente moltissime situazioni in cui la reazione non è guidata dalla distinzione logica tra il nome e la cosa designata.


Culture - cultura

La mia empatia

Roles

Bruce I. Kodish - Korzybski’s Legacy: What Is It? How Do We Carry It On?

Dopamina
La dopamina ha molte funzioni nel cervello, gioca un ruolo importante in comportamento, cognizione, movimento volontario, motivazione, punizione esoddisfazione, nell'inibizione della produzione di prolattina (coinvolta nell'allattamento materno e nella gratificazione sessuale), sonno, umore,attenzione, memoria di lavoro e di apprendimento. Agisce sul Sistema nervoso simpatico causando l'accelerazione del battito cardiaco e l'innalzamento della pressione sanguigna. La dopamina viene rilasciata a livello centrale dalla substantia nigra e la sua azione è mirata a modulare l'attività inibitoria dei neuroni GABAergici. Neuroni dopaminergici (cioè, i neuroni il cui principale neurotrasmettitore è la dopamina) sono presenti soprattutto nella zona tegmentale ventrale del mesencefalo, nella substantia nigra, e nel nucleo arcuato dell'ipotalamo.

 

Stimoli che producono motivazione e ricompensa (fisiologici quali il sesso, cibo buono, acqua, o artificiali come sostanze stupefacenti, o elettrici ma anche l'ascolto della musica), stimolano parallelamente il rilascio di dopamina nel nucleus accumbens. Al contrario il piacere prodotto da questi stimoli è soppresso da lesioni dei neuroni dopaminergici o dal blocco dei recettori alla dopamina in questa stessa area. Si è visto che bloccando il recettore D2, si ottiene ancora la liberazione di dopamina e la trasmissione del piacere incrementa. Su questo principio si basa la cura della depressione, che consiste nel bloccare il recettore D2 e fare liberare quanta più dopamina possibile, per risollevare il tono dell’umore in modo farmacologico.

 

http://en.wikipedia.org/wiki/Dopamine

 

http://youtu.be/axrywDP9Ii0

 


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Opere principali
  • Principi di Psicologia (The Principles of Psychology, 2 vols. 1890)
  • Psychology (Briefer Course) (1892)
  • Discorsi agli insegnanti e agli studenti sulla psicologia e su alcuni ideali di vita (1892), Armando, 2003
  • La volontà di credere e altri saggi di filosofia popolare (The Will to Believe, and Other Essays in Popular Philosophy, 1897)
  • Human Immortality: Two Supposed Objections to the Doctrine (1897)
  • Talks to Teachers on Psychology: and to Students on Some of Life's Ideals (1899)
  • Le varie forme dell'esperienza religiosa. Uno studio sulla natura umana (The Varieties of Religious Experience: A Study in Human Nature, 1902), ISBN 0-300-06255-9. Edizione italiana curata da Giovanni Filoramo, con la traduzione di Paolo Paoletti, Brescia, Morcelliana, 1998 (II ed. 2009).
  • Pragmatismo (Pragmatism: A New Name for Some Old Ways of Thinking, 1907)
  • Un universo pluralistico (A Pluralistic Universe, 1909)
  • Il significato della verità (The Meaning of Truth: A Sequel to "Pragmatism", 1909)
  • Alcuni problemi di filosofia (Some Problems of Philosophy, 1911)
  • Memories and Studies (1911)
  • Saggi di empirismo radicale, Macerata, Quodlibet, 2009 (Essays in Radical Empiricism, 1912)
  • Letters of William James, 2 vols. (1920)
  • Collected Essays and Reviews (1920)


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