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Acceptance
bisogno di convertire gli altri alle mie idee
Proloco Trastevere
Via Goffredo Mameli, 23, 00153 Roma RM  Tel 06 4559 6137
shed
capanno, hangar, fare la muta, perdere le foglie, spargere, versare, emanare, diffondere, respingere
Religione comune
Escape
Una prostituta
persone
i miei cambiamenti non danno fastidio agli altri
Self-therapy
Mosaici di umanità 119
bisogno di sicurezza
contro
Big Bang: 10-15 miliardi di anni fa
riunione
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Darf man Frauen überhaupt noch Komplimente machen?
Darf man das? Darf man das?
Oder über nicht korrekte Witze lachen?
Darf man, darf man das?
Darf man schneller reden als es der Verstand erlaubt?
Darf man das? Darf man das?
Oder Sachen sagen, die man selbst nicht glaubt?
Darf man, darf man das?
Was darf man denn eigentlich noch heutzutage?
Nachts liegst du wach und stellst dir diese Frage
Die du ja kaum noch zu fragen wagst
Doch deine Oma hat immer gesagt (ah, ah, ah)
Dürfen, darf man alles, müssen, muss man nichts
Können, kann man vieles, doch was wollen wir eigentlich?
Keiner muss ein Schwein sein, denk nicht an dich allein
Wenn das der Fall ist, dann sag ich
Dürfen, darf man alles (alles, alles, alles)
Darf man mal so eben in die Südsee jetten?
Darf man das? Darf man das?
Fleisch, Thunfisch, Robben und Delfine essen
Darf man, darf man das?
Darf man eigentlich beim Küssen an was andres denken?
Darf man das? Darf man das?
Oder mal was singen, was sich gar nicht reimt?
Darf man, darf man? (aaah)
Dürfen, darf man alles, müssen, muss man nichts
Können, kann man vieles, doch was wollen wir eigentlich?
Keiner muss ein Schwein sein, denk nicht an dich allein
Wenn das der Fall ist, dann sag ich
Dürfen, darf man alles (alles, alles, alles)
Manche glauben, dass die Welt sich gegen sie verschwört
Manche meinen, dass die Wahrheit doch nur ihnen gehört
Manche sagen, was sie denken, dann sagen sie danach
Dass man heutzutage ja nichts mehr sagen darf
(Ah, ja, ja, ja)
Dürfen, darf man alles, müssen, muss man nichts
Können, kann man vieles, doch was wollen wir eigentlich?
Keiner muss ein Schwein sein, denk nicht an dich allein
Wenn das der Fall ist, dann sag ich
Dürfen, darf man alles (alles, alles, alles)
Dürfen, darf man alles
Cosa sto nascondendo
palabras claves
progreso civil
Endlich schwieg er, und Wendelin ging noch sieben Minuten lang anderen Geschäften nach, indes Florian im Eßsaal die letzte Hand an den Frühstückstisch legte.
Alla fine ammutolì e per i prossimi sette minuti Wendelin sbrigò altre faccende, mentre Florian dava gli ultimi ritocchi al tavolo da pranzo.
Adjust your consumption and behavior to the ecological conditions of the planet.
aveva
http://www.cancellieri.org/galleries/Roma 2010/small/img_0315.jpg
che storia ha?
mood disorders
bisogno di allevare prole, nutrire, accudire, educare
Solidarietà
favorisce
Listverse is dedicated to top 10 lists of trivia from a variety of categories
How can I help X?
self-concept
Orologio
card 326
ssris
public speaking
Mark Twain: "There are only two types of speakers in the world, the nervous and the liar."
quando
Have you done anything exciting lately?
Alleanza
cosa farei se avessi 100 milioni di euro
Helmut Newton 52
el yerno
son-in-law
Verso chi sono in debito?
serietà
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orientamento etico
5 x 3
15
Paura dell'esposizione
mi fai male
Pleasure
Per cosa gli altri ed io siamo in competizione?
A form of psychotherapy that targets maladaptive and unhelpful patterns of thinking and behaviors.
bisogno di dimostrare di avere ragione
gentili
flaminio
Irving Penn 17
Bierzelt
p
Mappa cognitivo-emotivo-motiva
Chi mi è utile?
Quanto aiuto X?
audaci
Come mi comporterò quando interagirò con X?
energia
bisogno di dominare, vincere, superare
Quanto piaccio a X?
i limiti miei e di X
stabili
aggressivo
p
Film da comprare
Il cielo sopra Berlino (Wim Wenders)

Quel che resta del giorno (James Ivory)

La vita è meravigliosa (Frank Capra)

La sua normalità
Una prospettiva che ha portato alcuni a considerare i giudizi morali alla stregua di reazioni istintive è quella che assegna il ruolo fondamentale alle emozioni, mettendo in secondo piano o eliminando il ruolo della valutazione razionale. Da molti secoli alcuni filosofi hanno sostenuto che il giudizio morale scaturisce dall'emozione provocata dallo scenario che ci si pone dinanzi. Questa è stata la posizione di David Hume (Hume, 1739-1740; 1751), che recentemente ha trovato riscontri sperimentali autorevoli nelle osservazioni neuropsicologiche del gruppo di ricerca di Antonio Damasio e negli esperimenti di psicologia morale di Jonathan Haidt. All'estremo opposto si situava la tradizione razionalista, che considera il giudizio morale come un prodotto del ragionamento cosciente basato su principi espliciti espressi verbalmente (Kohlberg, 1981). Attualmente, quest'ultima posizione è stata ampiamente abbandonata, ma diversi gruppi di ricerca neuroscientifica considerano di grande importanza, nella formulazione del giudizio morale, anche gli aspetti cognitivi, pur senza eliminare il ruolo dell'emozione. Tuttavia, nell'accezione più recente, cognitivo non è sinonimo di razionale, ma comprende anche aspetti di analisi di cui il soggetto non è consapevole, come l'intuizione.

 

Il ruolo dell'emozione

 

Per dimostrare scientificamente che le emozioni svolgono un'azione causale nella formulazione dei giudizi morali, non è sufficiente evidenziare un'attivazione di aree cerebrali deputate all'analisi delle emozioni stesse. Infatti, l'osservazione che un'area cerebrale si attiva mentre il soggetto analizza un dilemma morale non implica che tale attività abbia un'influenza sull'esito del giudizio. Si potrebbe trattare di un'attivazione conseguente al giudizio appena formato.

 

Damasio si propose invece di valutare se i pazienti con un danno a un'area corticale implicata nell'analisi delle emozioni presentassero o meno un deficit di valutazione morale. Nei suoi primi studi in questo campo, analizzò il cranio di un paziente, Phineas Gage, che nel 1848 subì una lesione traumatica dei lobi frontali dell'encefalo. Le descrizioni cliniche su Phineas Gage riportavano un deficit nell'uso delle emozioni in alcune decisioni di comportamento sociale, mentre le capacità razionali erano intatte. Il laboratorio di Damasio localizzò il danno cerebrale alla corteccia prefrontale ventromediale (vmpfc) (Damasio et al., 1994). Studi recenti hanno confermato che la VMPFC svolge un ruolo di primo piano nella sensibilità emotiva e soprattutto nelle emozioni sociali. In uno studio esteso a più soggetti analizzati direttamente, il gruppo di Damasio ha dimostrato che, nei pazienti con una lesione alla VMPFC, in alcuni dilemmi morali prevalevano giudizi più utilitaristici rispetto a quelli formulati da soggetti di controllo (Koenigs et al., 2007). Questo fenomeno era limitato alle situazioni in cui una delle opzioni scatenava un'intensa risposta emozionale, che metteva in atto una forte sensazione di repulsione emotiva dell'atto che il soggetto avrebbe dovuto immaginare di compiere. Era come se i pazienti con lesione alla VMPFC non provassero tale avversione emotiva o non ne tenessero conto nei loro giudizi, che di conseguenza erano meno emotivi, più razionali e utilitaristici. Per tutti gli altri tipi di scenario morale non vi era differenza tra i pazienti e i soggetti sani. La dimostrazione che una lesione alla VMPFC, importante per l'analisi delle emozioni, modifica l'esito dei giudizi morali emotivamente coinvolgenti implica che alcuni elementi emotivi giocano un ruolo causale nel processo del giudizio.

 

Un'altra linea di evidenze a favore di un'azione delle emozioni nel giudizio morale deriva da esperimenti di psicologia compiuti dal gruppo di ricerca di Jonathan Haidt (Haidt, 2001; 2007). Egli afferma che i giudizi morali nascono solitamente da intuizioni di cui non siamo coscienti. I soggetti riescono comunque a dare una spiegazione razionale delle loro scelte, ma questa è sovente una costruzione post hoc, che non ha esercitato nessun ruolo nella decisione.

 

Haidt ha dimostrato che l'intuizione morale è fortemente influenzata dalle emozioni, senza che il soggetto ne abbia coscienza. Ad esempio, il disgusto, evocato tramite odori sgradevoli o mediante suggestione post-ipnotica, provoca un aumento della severità con cui viene giudicata un'azione altrui. Tuttavia, Haidt afferma che le emozioni sono una spinta a decidere in una determinata direzione, ma non ci possono forzare in modo incondizionato. Vi sono meccanismi razionali e, soprattutto, sociali che ci possono permettere di inibire le risposte dettate dall'intuizione.

La relazione emozioni/razionalità nei giudizi morali

 

Secondo la teoria di Damasio, l'attivazione della VMPFC dovrebbe portare a scelte morali guidate dagli aspetti emotivi. Diversi studi di imaging funzionale hanno indagato le aree cerebrali che mostravano aumenti di attività durante la ponderazione degli elementi in gioco al fine della formulazione di un giudizio morale. Il gruppo di ricerca di Joshua Greene sottopose ai soggetti dilemmi morali con diversi gradi di contenuti emotivi e razionali (Greene et al., 2004). Nei casi che comportavano un maggiore coinvolgimento emotivo personale si osservava una maggiore attivazione della VMPFC, in accordo con il suo ruolo nella valutazione degli elementi emozionali. Nei giudizi utilitaristici e per decisioni morali particolarmente difficili, in cui il soggetto valutava a lungo prima di scegliere la soluzione che riteneva più giusta, si attivava maggiormente l'area dorsolaterale della corteccia prefrontale (dlpfc), coinvolta nel pensiero puramente razionale. Sulla base di questi risultati, Greene ipotizzò che i giudizi personali siano ampiamente guidati da risposte emotivo-sociali, mentre quelli impersonali dipenderebbero da processi cognitivi. Dal contrasto tra l'attivazione della VMPFC nei giudizi con una forte componente emotiva rispetto all'attività della DLPFC, legata invece alla valutazione razionale, Greene e colleghi hanno proposto che il risultato del giudizio morale nasca dalla competizione tra aree cerebrali emotive e cognitive (Greene et al., 2004). Quindi, anziché riconoscere un ruolo del ragionamento cosciente, in cui entrano in gioco fattori emotivi e considerazioni razionali, la teoria di Greene suggerisce una concezione meccanicistica, in cui l'attività delle aree cerebrali emotive compete con quella delle aree razionali: la decisione dipenderebbe dalla vittoria dell'area che riesce a prendere il sopravvento sulle altre.

unfettered
libero da pastoie, non controllato o vincolato, senza restrizioni o limiti
Introspection with conceptual cards
Defend the natural and urban environment from those who pollute, deface or impoverish them, and report abuses to the proper authorities.
differenze umane
Dissenso
Alone again (naturally)
In a little while from nowIf I'm not feeling any less sourI promise myself to treat myselfAnd visit a nearby towerAnd climbing to the topWill throw myself offIn an effort toMake it clear to whoeverWants to know what it's like when you're shattered
Left standing in the lurch at a churchWere people saying, My God, that's toughShe stood him upNo point in us remainingWe may as well go homeAs I did on my ownAlone again, naturally
To think that only yesterdayI was cheerful, bright and gayLooking forward to who wouldn't doThe role I was about to playBut as if to knock me downReality came aroundAnd without so much as a mere touchCut me into little pieces
Leaving me to doubtTalk about, God in His mercyOh, if he really does existWhy did he desert meIn my hour of needI truly am indeedAlone again, naturally
It seems to me thatThere are more hearts broken in the worldThat can't be mendedLeft unattendedWhat do we doWhat do we do
Alone again, naturally
Looking back over the yearsAnd whatever else that appearsI remember I cried when my father diedNever wishing to hide the tearsAnd at sixty-five years oldMy mother, God rest her soulCouldn't understand why the only manShe had ever loved had been takenLeaving her to startWith a heart so badly brokenDespite encouragement from meNo words were ever spokenAnd when she passed awayI cried and cried all dayAlone again, naturallyAlone again, naturally
Apprenez à vos enfants et à ceux qui vous suivront à ne pas être d'accord avec quiconque émet des affirmations infondées, y compris vous.