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Quanto ho bisogno degli altri? Di chi in particolare?
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Quando è nata la tua azienda? L’azienda è nata dieci anni fa, quando avevo 18 anni. Quando ho finito le superiori sono entrato a far parte dell’azienda di famiglia e ne ho creata una a nome mio. Mio padre mi aveva regalato due cassette di api e mi sono affezionato all’apicoltura. Nel frattempo mi sono laureato in Agraria ad Ancona. Facevo avanti e indietro, Fabriano e Ancona, volevo mandare avanti l’azienda. Di anno in anno le api sono aumentate, oggi ho 300 arnie.
Quando hai capito che il miele sarebbe diventato un lavoro? Nel 2009, quando sono riuscito a fare un miele molto raro, il miele di Stachys. Da quel momento ho capito che le scelte che stavo facendo erano giuste. Era iniziato tutto per gioco, ma i miei primi clienti mi hanno dato fiducia e ho capito che ce l’avrei potuta fare. Poi mettici un po’ di fortuna, un po’ di impegno, e sono arrivato fin qui.
Com’è messo il mercato del miele? Questo prodotto non basta mai, è così, ho la scrivania piena di ordini e spesso non riesco nemmeno a evaderli. I numeri vanno bene, non sono enormi, ma sono in crescita. Quest’anno sono raddoppiati. Sono sempre in giro, presento i miei prodotti, e non posso lamentarmi.
Quanto è importante l’innovazione nel settore agricolo? È tutto, è il 100%. Se noi piccoli produttori non ci differenziassimo dagli altri resteremmo dei vasetti su uno scaffale, e nessuno ci darebbe credibilità. Credo che innovare significhi metterci la faccia e distinguersi dagli altri. Innovazione non è sinonimo di qualità, non sempre, ma se il tuo prodotto vale, il successo è possibile. L’importante non è essere un produttore di miele, ma diventare il produttore del tuo miele. Essere riconosciuti è fondamentale.
Consigli da dare ad aspiranti apicoltori? Sono convinto che l’agricoltura sia il punto più alto dell’imprenditoria. Le conoscenze che ci vogliono per fare l’imprenditore agricolo sono enormi, la gente pensa che per fare agricoltura basti piantare due semi, ma non è così. Lavoro nel campo agricolo da quando avevo 14 anni e ti posso dire che il lavoro non è mai facile. In azienda mi occupo di tutto, dalla produzione, all’etichettatura, alla commercializzazione. L’agricoltura è l’unica cosa che ci è rimasta, ma per farla bisogna essere preparati. Di improvvisatori in agricoltura ce ne sono tanti ma non è quello di cui il settore ha bisogno. Farlo, sì, ma farlo bene, questo sì. Rubare qualcosa a persone A chi mentire poter dissacrare qualunque cosa My sensitivity prova Con chi amo interagire? percezione sinottica Cars will all be electric then nuclear semplicità vs. complessità Insegnare francese Milano, 2013 Godisimaginary.com Fattoria della Piana https://it-it.facebook.com/FattoriaDellaPiana 11.01.2015 - Grazie a tutti per aver seguito il servizio, e grazie a Riccardo Iacona e a tutto lo staff di PresaDiretta per aver finalmente evidenziato le potenzialità della nostra terra, la Calabria. http://www.fattoriadellapiana.it/ http://www.fattoriadellapiana.it/index.php?option=com_content&view=frontpage&Itemid=131&lang=it Benvenuti in FattoriaLa Fattoria della Piana è una cooperativa di allevatori calabresi che si occupa della raccolta e della trasformazione del latte proveniente dalle fattorie dei Soci situate sull'Aspromonte, sul Monte Poro, nella Piana di Gioia Tauro e nel Crotonese. Produce nel caseificio cooperativo degli ottimi formaggi semplicemente applicando nuove tecnologie a secolari ricette di caseificazione. Oltre ai prodotti freschi di alta qualità (Fiordilatte, Mozzarella di bufala e, soprattutto, Ricotta di pecora e mista), la cooperativa produce formaggi tipici (caciotte, caciocavalli e pecorini di varia qualità e stagionatura) utilizzando il latte dei Soci che viene raccolto ogni giorno dagli allevamenti dove viene raffreddato per una corretta conservazione. Alimenti OK per ridurre grassi saturi Olio d'oliva Arachidi Burro di arachidi Avocado Latte scremato, ricotta, yogurt magro Pesce (non fritto): salmone, tonno, sgombro, acciughe, aringhe Pane integrale, riso integrale MInestroni vegetali Fagioli, lenticchie, piselli Patate Frutta secca (noci, ) Uova Mais
dossier.net/games/dama3 un linguaggio comune ![]() Ceiling fresco ![]() W. Eugene Smith 67 Ho bisogno di ....? (oggetto, persona, idea, ecc.) membro / membro Siamo davvero liberi? Le neuroscienze e il mistero del libero arbitrio Una prospettiva che ha portato alcuni a considerare i giudizi morali alla stregua di reazioni istintive è quella che assegna il ruolo fondamentale alle emozioni, mettendo in secondo piano o eliminando il ruolo della valutazione razionale. Da molti secoli alcuni filosofi hanno sostenuto che il giudizio morale scaturisce dall'emozione provocata dallo scenario che ci si pone dinanzi. Questa è stata la posizione di David Hume (Hume, 1739-1740; 1751), che recentemente ha trovato riscontri sperimentali autorevoli nelle osservazioni neuropsicologiche del gruppo di ricerca di Antonio Damasio e negli esperimenti di psicologia morale di Jonathan Haidt. All'estremo opposto si situava la tradizione razionalista, che considera il giudizio morale come un prodotto del ragionamento cosciente basato su principi espliciti espressi verbalmente (Kohlberg, 1981). Attualmente, quest'ultima posizione è stata ampiamente abbandonata, ma diversi gruppi di ricerca neuroscientifica considerano di grande importanza, nella formulazione del giudizio morale, anche gli aspetti cognitivi, pur senza eliminare il ruolo dell'emozione. Tuttavia, nell'accezione più recente, cognitivo non è sinonimo di razionale, ma comprende anche aspetti di analisi di cui il soggetto non è consapevole, come l'intuizione.
Il ruolo dell'emozione
Per dimostrare scientificamente che le emozioni svolgono un'azione causale nella formulazione dei giudizi morali, non è sufficiente evidenziare un'attivazione di aree cerebrali deputate all'analisi delle emozioni stesse. Infatti, l'osservazione che un'area cerebrale si attiva mentre il soggetto analizza un dilemma morale non implica che tale attività abbia un'influenza sull'esito del giudizio. Si potrebbe trattare di un'attivazione conseguente al giudizio appena formato.
Damasio si propose invece di valutare se i pazienti con un danno a un'area corticale implicata nell'analisi delle emozioni presentassero o meno un deficit di valutazione morale. Nei suoi primi studi in questo campo, analizzò il cranio di un paziente, Phineas Gage, che nel 1848 subì una lesione traumatica dei lobi frontali dell'encefalo. Le descrizioni cliniche su Phineas Gage riportavano un deficit nell'uso delle emozioni in alcune decisioni di comportamento sociale, mentre le capacità razionali erano intatte. Il laboratorio di Damasio localizzò il danno cerebrale alla corteccia prefrontale ventromediale (vmpfc) (Damasio et al., 1994). Studi recenti hanno confermato che la VMPFC svolge un ruolo di primo piano nella sensibilità emotiva e soprattutto nelle emozioni sociali. In uno studio esteso a più soggetti analizzati direttamente, il gruppo di Damasio ha dimostrato che, nei pazienti con una lesione alla VMPFC, in alcuni dilemmi morali prevalevano giudizi più utilitaristici rispetto a quelli formulati da soggetti di controllo (Koenigs et al., 2007). Questo fenomeno era limitato alle situazioni in cui una delle opzioni scatenava un'intensa risposta emozionale, che metteva in atto una forte sensazione di repulsione emotiva dell'atto che il soggetto avrebbe dovuto immaginare di compiere. Era come se i pazienti con lesione alla VMPFC non provassero tale avversione emotiva o non ne tenessero conto nei loro giudizi, che di conseguenza erano meno emotivi, più razionali e utilitaristici. Per tutti gli altri tipi di scenario morale non vi era differenza tra i pazienti e i soggetti sani. La dimostrazione che una lesione alla VMPFC, importante per l'analisi delle emozioni, modifica l'esito dei giudizi morali emotivamente coinvolgenti implica che alcuni elementi emotivi giocano un ruolo causale nel processo del giudizio.
Un'altra linea di evidenze a favore di un'azione delle emozioni nel giudizio morale deriva da esperimenti di psicologia compiuti dal gruppo di ricerca di Jonathan Haidt (Haidt, 2001; 2007). Egli afferma che i giudizi morali nascono solitamente da intuizioni di cui non siamo coscienti. I soggetti riescono comunque a dare una spiegazione razionale delle loro scelte, ma questa è sovente una costruzione post hoc, che non ha esercitato nessun ruolo nella decisione.
Haidt ha dimostrato che l'intuizione morale è fortemente influenzata dalle emozioni, senza che il soggetto ne abbia coscienza. Ad esempio, il disgusto, evocato tramite odori sgradevoli o mediante suggestione post-ipnotica, provoca un aumento della severità con cui viene giudicata un'azione altrui. Tuttavia, Haidt afferma che le emozioni sono una spinta a decidere in una determinata direzione, ma non ci possono forzare in modo incondizionato. Vi sono meccanismi razionali e, soprattutto, sociali che ci possono permettere di inibire le risposte dettate dall'intuizione. La relazione emozioni/razionalità nei giudizi morali
Secondo la teoria di Damasio, l'attivazione della VMPFC dovrebbe portare a scelte morali guidate dagli aspetti emotivi. Diversi studi di imaging funzionale hanno indagato le aree cerebrali che mostravano aumenti di attività durante la ponderazione degli elementi in gioco al fine della formulazione di un giudizio morale. Il gruppo di ricerca di Joshua Greene sottopose ai soggetti dilemmi morali con diversi gradi di contenuti emotivi e razionali (Greene et al., 2004). Nei casi che comportavano un maggiore coinvolgimento emotivo personale si osservava una maggiore attivazione della VMPFC, in accordo con il suo ruolo nella valutazione degli elementi emozionali. Nei giudizi utilitaristici e per decisioni morali particolarmente difficili, in cui il soggetto valutava a lungo prima di scegliere la soluzione che riteneva più giusta, si attivava maggiormente l'area dorsolaterale della corteccia prefrontale (dlpfc), coinvolta nel pensiero puramente razionale. Sulla base di questi risultati, Greene ipotizzò che i giudizi personali siano ampiamente guidati da risposte emotivo-sociali, mentre quelli impersonali dipenderebbero da processi cognitivi. Dal contrasto tra l'attivazione della VMPFC nei giudizi con una forte componente emotiva rispetto all'attività della DLPFC, legata invece alla valutazione razionale, Greene e colleghi hanno proposto che il risultato del giudizio morale nasca dalla competizione tra aree cerebrali emotive e cognitive (Greene et al., 2004). Quindi, anziché riconoscere un ruolo del ragionamento cosciente, in cui entrano in gioco fattori emotivi e considerazioni razionali, la teoria di Greene suggerisce una concezione meccanicistica, in cui l'attività delle aree cerebrali emotive compete con quella delle aree razionali: la decisione dipenderebbe dalla vittoria dell'area che riesce a prendere il sopravvento sulle altre. Ich kann nicht rappen Komm her und hör mir zu, Ich muß dir da mal was erklären, Ich weiß du tust die Rap-Musik Nicht sonderlich verehren, Ich würd' dich gern überzeugen, Mit einem Rapmusikgedicht, Würd' ich mich tief vor dir verbeugen, Doch rappen kann ich nicht. Ich kann nicht rappen! Manchmal übe ich rappen, Weil ich enthusiastisch bin, Doch das bringt gar nichts Weil da andere fantastisch sind, Ich kann versuchen, was ich will Doch es wird mir nicht gelingen, Ich weiß was Besseres: ich kann singen! Lalala Singen kann nicht jeder, Aber fast jeder kann reden, Viele reden über's Wetter, Andere reden über jeden, Wenn die Töne von sich geben, Müssen andere oft brechen, Deshalb müssen solche Leute Ihre Lieder meistens sprechen Sprechen, sprechen Ihr wißt: viele schöne, Junge Frauen habe ich schon gesehen, Daß die auf dauerndes Gequatsche Überhaupt nicht steh'n Weiß ich genau, deshalb müssen Männer Frauen manchmal zwingen, Das ist mir noch nie passiert Ich kann singen! Lalala persone senza autostima Selfie a Budapest bisogno di differenziarsi, distinguersi Psicologia dell'appartenenza assuefazione al piacere IDV - Italia dei valori How to Improve Your Memory (helpguide.org) Use these tips to improve your memory and boost your mental performance. Cybernetics in the Future - Introduction by Mary Catherine Bateson Premio borgo Albori 2018 al giornalista Massimo Laganà Cosa temono gli altri da me? German videos with karaoke - Video in tedesco con karaoke Assenza di dolori fisici it.wikipedia.org/wiki/Alfred Korzybski Making Sense with Sam Harris possedere È auspicabile un governo planetario sovrano? etica Chi difendere currò Nemici What rights do we have Cosa dovrei fare / non fare per essere amato da X? arrivati Francesco Petrarca persone che odio prevedere Psychologie (Wikipedia) Sto forse utilizzando degli automatismi di pensiero? Quanto desidero interagire con X? Marcello Foa |